Carnevale Baianese

Il carnevale inteso come una forma di spettacolo folkloristico, nasce nel XVI secolo e trova come area di influenza l’Italia meridionale. Da ciò si evince come questo abbia assunto nelle varie città e paesi aspetti a dir poco peculiari e differenti.

Infatti il carnevale baianese non risente solo dell’ influenza dell’Irpinia, ma anche quella appartenente all’area partenopea; basti pensare come quegli spettacoli itineranti quali ‘I Mesi, ‘la Zeza’, ‘il Laccio d’amore’ e la varie tipologie di Tarantella , rispecchiano l’intera realtà regionale. Sono forme di spettacolo in versi , recitate o cantate da persone comuni che smettono di indossare quelle ‘maschere serie proprie della vita quotidiana e adottano quelle del sano divertimento…

Si tratta di un aspetto molto importante e che non deve essere sottovalutato; ma non bisogna dimenticare che esso esprime anche una situazione di divertimento, che si concretizza attraverso il travestimento, le maschere e le sfilate dei carri allegorici. In passato le tradizioni carnevalesche fondate sugli aspetti appena citati, stavano per cadere nel dimenticatoio; ad eccezione di qualche tangibile e sporadica rappresentazione realizzata nella città di Baiano negli ultimi decenni.

Quindi si è capito che la vera identità di un popolo è fondata anche sugli aspetti folkloristici, e si è cercato di dare maggior rilevanza a questo aspetto, ed ecco che la Pro-loco cercando di dar dignità al Carnevale, ne ha ricreato le basi.

Ciò ha comportato un ‘rifondazione della rappresentazione, che è iniziata già dagli anni ’90 e che oggi può vantare un carnevale tra i più significativi e spettacolari della provincia. Spettacolare perché si è cercati di unire le istanze delle passati edizioni con quelle moderne, aggiungendo non solo la rivalutazione della Zeza, dei Mesi connotandole di nuove chiavi di lettura, ma anche quello dell’aspetto più moderno e di nuova concezione per il nostro carnevale determinato dalla presenza dei carri allegorici.

Ricreare il patrimonio del passato non è stato un percorso lineare, ma irto d’ostacoli, poiché la posta in gioco non era il semplice cambiamento d’abiti o testi, ma la rivalutazione dell’intero patrimonio culturale.

Attualmente la Pro-loco non rappresenta solo quelle tradizioni impermeate sulla realizzazione dei “Mesi”, “Laccio d’amore”, “Zeza” e “Tarantella”, ma l’attività svolta spazia in ampio raggio promuovendo anche i più moderni carri allegorici, che rappresentano non solo l’identità del paese, ma quella dell’intera società italiana.