Si pensa, che la Chiesa di San Giacomo, sia la Chiesa più antica di Baiano dato che è situata all’interno del primo centro abitativo di Baiano. La Chiesa è dedicata a San Giacomo Apostolo.
Nel manoscritto di Carlo Guadagni “Nola Sacra” del 1688 vi è una breve citazione riguardante l’esistenza di S. Giacomo al rione “Visuni”:
“Vi è un’altra cappella si San Giacomo, iuspatronato (vedi nota) della famiglia di Decio Candela, in cui sono due messe d’obbligo nella settimana, il beneficiato è il Reverendo Don Aprile Vetrano”.
NOTA: iuspatronato = diritto di patronato, complesso dei privilegi e degli oneri che, secondo il diritto canonico, competevano ai fondatori di chiese, cappelle e di benefici e ai loro eredi.
Non avendo altro materiale di ricerche sulla sua origine, si trova una spiegazione plausibile nel dire che il baianese Decio Candela fu il fondatore della cappella di S. Giacomo, diritto trasmettibile ai suoi diretti familiari.
Da un manoscritto degli avi Foglia di via S. Giacomo risulta in vita e funzionante la cappella di S. Giacomo sin dall’inizio del 1700 ed in essa si celebravano anche i matrimoni:
– 1770, Leonida Teresa Foglia sposò Sgammato e alle quattro di detto giorno fu portata dalla cappella di S. Giacomo alla casa del marito con solennità e pompa;
– 2 agosto 1790, matrimonio di Serafina Foglia, figli di Stefano, con il maestro Michele Borzelli, , nella cappella di S. Giacomo.
Ai piedi dell’altare c’è una piccola marmetta con la scritta: 1898 Sac. Raffaele Picciocchi . Il religioso era uno zio del commerciante Salvatore Picciocchi, il nonno del farmacista di Sperone il Dott. Turuccio Salvatore Picciocchi, che abitava proprio accanto alla cappella. La scritta porta a credere e dire che il Sac. Don Raffaele fu lui a costruire o rifare l’altare attuale della cappella di S. Giacomo si ricorda, altresì, che in un palazzo poco distante dietro la cappella abitava un fratello di Salvatore Picciocchi, senior, il sac. Don Biagio Picciocchi, che si ricorda quando celebrava messa alla cappella di S. Giacomo.
Si ricorda, infine, che un gruppo volenteroso dei “Vesuni”, sotto la direzione e gestione di Silvino Foglia, si adoperò per la ristrutturazione della cappella di S. Giacomo, gravemente danneggiata dagli eventi sismici del 1980-81. Si raccolse tra i fedeli del quartiere una somma di denaro che, unita al contributo ricevuto dal Comune, in data 3 febbraio 1987 si riuscì a portare a termine l’opera di risanamento nel migliore dei modi e con soddisfazione da parte dell’intera cittadinanza dei “Vesuni”.
Tuttora la nostra piccola cara cappella al suono di una campanella tintinnante nell’aria ed al richiamo prorompente della figura di S. Giacomo Apostolo il Maggiore chiama i suoi fedeli seralmente con una sua breve citazione: “Uomini, donne, non siate soltanto ascoltatori, ma altresì esecutori della parola divina”.