LA FESTA DELLA MAGGIORE ETA’ CON OMAGGIO ALLO STATO REPUBBLICANO
di Gianni Amodeo
“ In circostanze, come questa della Festa della maggiore età, si ripetono i luoghi comuni,per i quali voi “rappresentate il futuro, il promettente motore della società” e via seguendo su questo tono di retorica enfasi. Sono frasi fatte, a cui è opportuno che non prestiate attenzione, perché la realtà è più complessa di quello che si immagina”.
E’ stato l’approccio introduttivo delle riflessioni, con cui Felice D’Anna, presidente della Pro Loco, si é rivolto ai 35 neo-maggiorenni presenti nella Sala consiliare del palazzo comunale per la Festa della maggiore età, celebrata in coincidenza con la Giornata della Festa della Repubblica; una coincidenza laica che simboleggia l’importanza dei valori della cittadinanza responsabile e dei principi fondanti dello Stato ancorato all’ordinamento della democrazia parlamentare, le cui vive radici si ritrovano nel voto del referendum istituzionale del 2 giugno del 1946, che sancì l’abrogazione della Monarchia e l’istituzione della Repubblica.
E con l’approccio introduttivo, D’Anna coniugava l’appello ai neo-maggiorenni , a rendersi partecipi attivi della vita della comunità , sviluppando proprie idee, con autonomia di giudizio, anche dando fastidio, se è necessario e ritenuto utile, a coloro che non apprezzano né accettano l’indipendenza del pensiero. In questa direzione, sottolineava le ragioni, per le quali, soprattutto i giovani, sono sollecitati ad evitare le trappole dell’autoreferenzialità dei social, i cui messaggi, spesso generici e privi di logica autenticità nelle argomentazioni, non giovano affatto alla socialità e alla conoscenza della realtà con la doverosa e cosciente responsabilità, che rifugge da umori, pregiudizi e risentimenti ingannevoli.
“Per fare questa scelta- ha spiegato D’Anna- é opportuno che vi inseriate nelle realtà associative esistenti sul territorio. Ma sarà ancora meglio- ha concluso- se vi organizzerete in associazioni e gruppi di volontariato di cui siate protagonisti, facendo circolare le vostre idee”. Un altro passaggio D’Anna riservava alle attività e iniziative, in cui la Pro Loco da anni é impegnata sul territorio, tra cui spiccano gli eventi fieristici, di arte varia e i servizi civili per i beni ambientali e culturali, con bandi mirati.
Il prologo alla Festa della maggiore età -edizione 2017- é stato tracciato dal presidente del Circolo sociale, il dottor Antonio Vecchione, che, tra l’altro, ha evidenziato il ruolo del dialogo tra le generazioni; un dialogo, in virtù del quale i neo-maggiorenni possano far valere e affermare in pieno le loro idee. Dato risalto al significato della Festa della maggiore età, quale momento di riscoperta dell’identità e della storia locale, di cui le giovani generazioni sono chiamate a rendersi interpreti e portatrici, Vecchione marcava le ragioni della coesione civile, quale volano di crescita possibile per la comunità cittadina.
Franco Scotto, assessore alle attività culturali, e il sindaco Enrico Montanaro evidenziavano la valenza culturale della manifestazione, che onora la cittadinanza. Seguiva la tradizionale consegna ai neo-maggiorenni di una copia del testo della Carta costituzionale, vademecum per l’esercizio delle civiche responsabilità per l’affermazione dei valori della giustizia e delle libertà nell’ordinata convivenza, seguendo le coordinate della democrazia parlamentare e pluralistica disegnate dai “Padri fondatori”, eletti a suffragio universale- per la prima volta esercitato nel Bel Paese- per l’Assemblea costituente del ’46; coordinate, che disegnano la cultura della solidarietà e della cooperazione internazionale, nel segno della promozione della dignità umana.
A far da cornice alla manifestazione, le tonalità sonore del Canto degli italiani, inteso come Inno di Mameli, e dell’Inno ufficiale della Festa del Maio, con l’esecuzione compiuta dalla fanfara locale. E poi la classica foto opportunity dei neo-maggiorenni, con lo sfondo del Monumento ai Caduti in guerra, con l’alta colonna marmorea sormontata dalla bronzea Aquila le cui ali reggono l’asta della bandiera riavvolta in sé, come per testimoniare la tragedia della guerra. Di tutte le guerre, che annientano vite e distruggono città.